Antitrust: “non solo pagoPA per il pagamento alle amministrazioni pubbliche”
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha recentemente formulato alcune osservazioni sulla disciplina delle modalità di pagamento alle Amministrazioni Pubbliche che è stata oggetto di modifiche, deroghe e proroghe che hanno creato incertezza nei soggetti coinvolti. Il Codice dell’Amministrazione Digitale all’art. 5 prevede un obbligo generalizzato di utilizzo esclusivo della piattaforma PagoPA che consente ai cittadini di pagare tutti i servizi pubblici in modo più veloce, sollevando le amministrazioni dai costi e dai ritardi dei metodi di incasso tradizionali. L’Autorità ha rilevato che, nonostante la previsione del citato Codice dell’Amministrazione Digitale, le pubbliche amministrazioni possono prevedere diversi metodi di pagamento da parte dei cittadini oltre alla modalità PagoPa tra cui la domiciliazione bancaria (Sepa Direct Debit o SDD) e altri servizi non meglio identificati, nella misura in cui essi non siano stati ancora integrati con il sistema PagoPA. A ciò si aggiunga che l’art. 118-terdel d.l. n. 34/2020, come convertito dalla l.n. 77/2020, ha stabilito che gli enti territoriali autonomamente possono prevedere una riduzione finoal 20 per centodelle aliquote e delle tariffe delle proprie entrate tributarie e patrimoniali, applicabile a condizione che il soggetto passivo vincolato provveda ad adempiere mediante autorizzazione permanente all’addebito diretto del pagamento su conto corrente bancario o postale. Il legislatore ha, dunque, previsto che gli enti territoriali possano addirittura “premiare” i cittadini che per i pagamenti s’avvalgano della domiciliazione bancaria, applicando una riduzione fino al 20% dell’aliquota. Inoltre, ci sono state deroghe e proroghe relative al giorno di decorrenza dell’obbligo, che è stato dapprima prorogato al 30 giugno 2020 e poi al 28 febbraio 2021. Un contesto del genere, secondo l’Autorità, ha generato incertezza nelle Amministrazioni Pubbliche, tanto che alcunedi esse hanno ristretto al solo sistema PagoPA le modalità ammesse per i pagamenti (escludendo, ad esempio, la domiciliazione bancaria per il pagamentodi tasse come la TARI).