In data 2 maggio 2023, l’Arma dei Carabinieri ha pubblicato il bando con cui ha indetto il “Concorso, per esami e titoli, per il reclutamento di 3.763 allievi carabinieri in ferma quadriennale”, prevedendo, tra i vari requisiti di partecipazione, degli stringenti limiti di età, così suddivisi ai sensi dell’art. 1 comma 1, 2 e 3 della lex specialis:
- Età non superiore a 24 anni per i candidati civili che concorrono per la riserva di posti di 1.210, riservati, ai sensi degli articoli 703, 706 e 707, del decreto legislativo n. 66 del 2010, ai cittadini italiani che non abbiano superato il ventiquattresimo anno di età. Per i militari in rafferma biennale il limite di età è fissato a 25 anni ;
- Età non superiore a 24 anni per i candidati che concorrono per i 32 posti riservati, ai sensi del decreto legislativo 21 gennaio 2011, n. 11, a coloro in possesso dell’attestato di bilinguismo di cui all’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 752 del 1976 e successive modificazioni. Per i militari in servizio da almeno sei mesi o in congedo, che abbiano completato almeno dodici mesi di servizio in qualità di volontario in ferma prefissata, il limite massimo d’età è elevato a 28 anni. Per i militari in rafferma biennale il limite di età è fissato in 25 anni;
- Età non superiore a 28 anni per i candidati volontari in ferma prefissata in servizio da almeno sei mesi;
- Età non superiore a 28 anni per i candidati volontari in ferma prefissata in congedo (già VFP1 e VFP4), che abbiano completato almeno dodici mesi di servizio;
L’Arma dei Carabinieri ha dunque pubblicato un bando di concorso prevedendo lo stringente limite di età di 24 anni per i candidati civili. Il suddetto limite è stato derogato per consentire a concorrenti con pregressa esperienza di poter partecipare sino al compimento del 28esimo anno di età.
Allo Studio Legale Di Veroli sono immediatamente pervenute numerose segnalazioni circa la presenza di un requisito così severo e limitante e di criteri di accesso alla selezione discriminatori per i candidati civili. Per tale motivo, lo Studio Legale, da sempre impegnato nella tutela dell’accesso al pubblico impiego nelle Forze dell’Ordine, si sta già attivando ed ha fissato una Call preliminare per consentire a tutti i soggetti interessati di comprendere i motivi per cui possa essere opportuno proporre ricorso al TAR
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