Rivoluzionaria sentenza in ambito di imposizione tributaria: Lo Studio Legale Di Veroli ottiene l’annullamento della doppia imposizione

Lo Studio Legale Di Veroli è stato parte nella rivoluzionaria sentenza in ambito di imposizione tributaria con riferimento alla tassazione per i dipendenti a bordo di navi e aeromobili utilizzati in traffico internazionale tra lo Stato italiano e quello francese. Attraverso un’approfondita analisi della normativa internazionale applicabile, si è riusciti a risolvere un noto contrasto che per anni ha diviso la giurisprudenza tributaria.

La tutela dei vincitori di concorsi pubblici: obblighi informativi della PA

La trasparenza dell’azione amministrativa costituisce uno dei pilastri fondamentali dell’agere della Pubblica Amministrazione. Tale trasparenza, intesa come l’accessibilità completa ai dati e ai documenti detenuti dalle Pubbliche Amministrazioni, mira a tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sull’adempimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche, ma deve anche essere integrata con i principi di correttezza e buona fede. Su tali principi il Tribunale di Torino, in data 17 luglio 2024, ha emesso una sentenza di rilevante importanza riguardante le comunicazioni che l’Amministrazione è tenuta a fornire ai vincitori di un concorso pubblico.

Concorsi in ambito comunitario: possibile il risarcimento del danno per annullamento di un concorso

Con sentenza resa dalla quinta sezione Tribunale, il Giudice comunitario si è soffermato sulla possibilità dei concorrenti, di agire in via risarcitoria a seguito dell’annullamento di un concorso pubblico per “instabilità della Commissione giudicatrice”.

La controversia nasce a seguito della pubblicazione da parte della Commissione Europea di un concorso pubblico finalizzato all’assunzione di personale amministrativo che ha previsto lo svolgimento di prove orali, sostenute dinanzi ad una Commissione giudicatrice la cui composizione è stata modificata diverse volte (arrivando addirittura ad avere 10 distinte conformazioni in 9 giorni di prove orali).

Il Consiglio di Stato conferma: la mera pendenza del procedimento penale non giustifica l’Amministrazione ad escludere un candidato da una procedura concorsuale.

La controversia trae origine dal provvedimento con cui il Ministero della Giustizia ha escluso un candidato dal 180° Corso di formazione allievi agenti del Corpo di Polizia Penitenziaria, tramite un provvedimento che l’interessato ha immediatamente impugnato presso il TAR della Liguria. Il Giudice regionale ha accolto il ricorso, sostenendo, in sintesi, che la mera pendenza di un procedimento penale, in assenza di qualunque vaglio dell’autorità giudiziaria sulla responsabilità dell’indagato, non giustifica l’automatismo espulsivo e impone all’amministrazione un apprezzamento autonomo dei fatti che rendono ineludibile la partecipazione del privato al procedimento amministrativo, da garantire mediante la comunicazione di cui all’art. 7 della legge n. 241 del 1990, grazie alla quale lo stesso Ministero avrebbe potuto acquisire elementi maggiori per ricostruire la vicenda e valutarne la gravità.

Pubblico impiego. Il Consiglio di Stato conferma: è illegittimo bandire un nuovo concorso in presenza di una graduatoria ancora valida per la medesima figura professionale

Con la sentenza n. 7780 pubblicata in data 07/09/2022, il Consiglio di Stato è tornato a pronunciarsi sull’annosa questione se l’Amministrazione, in presenza di una graduatoria di merito ancora valida, formatasi su una precedente selezione, abbia la possibilità di bandire una ulteriore procedura per il reclutamento della medesima figura professionale.
La questione è stata oggetto di un dibattito dottrinale e giurisprudenziale che è culminata con l’Adunanza Plenaria n. 14 del 28/07/2011, la quale ha previsto dei criteri determinanti per la risoluzione del problema in oggetto.

Impedimento da Covid-19. Il TAR del Lazio continua a riconoscere l’eccezionalità della situazione pandemica e obbliga l’Amministrazione a disporre le “prove suppletive”

È ampiamente noto che la pandemia da Covid-19 abbia completamente stravolto la vita quotidiana di ogni cittadino e, mentre si cerca di tornare alla più totale normalità, vi sono ancora degli strascichi che riverberano anche nelle procedure concorsuali.

Infatti, è di poche settimane fa la sentenza del TAR (Sezione Terza BIS) tramite cui, in merito al Concorso STEM, indetto per il reclutamento del personale docente, il Collegio ha ordinato l’Amministrazione all’indizione delle prove suppletive per quei soggetti impossibilitati a partecipare alla prova prevista dal bando per positività al Covid-19.

Rivoluzione nei concorsi pubblici e nell’accesso al pubblico impiego: le principali novità

Sino ad oggi, il settore dei concorsi pubblici e dell’accesso al pubblico impiego è stato disciplinato dal D.P.R. 487 del 9 maggio 1994. Ora, invece, a distanza di quasi 30 anni, il legislatore è intervenuto per modificarne sensibilmente la disciplina, la quale si fonda su alcuni obiettivi fondamentali:

La digitalizzazione;
La semplificazione delle procedure;
Il rispetto dalla parità di genere.

I cambiamenti principali, invece, riguarderanno A) nuovi requisiti generali per l’accesso al concorso pubblico (e sul punto si evidenzia la richiesta di personale sempre più specializzato), B) quote di genere, C) introduzione di nuovi istituti che attribuiscono titolo preferenziale per il candidato e D) utilizzo di un portale telematico gestito dalla PA.

CAOS CONCORSO ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO

In un primo momento l’Amministrazione ha annullato due quesiti e riconosciuto un punteggio aggiuntivo a tutti i candidati che hanno svolto il test la mattina e poi, tornando sui suoi passi, con un nuovo provvedimento reso in data odierna ha considerato corretta una delle due domande annullate sottraendo il relativo punteggio precedentemente attribuito.

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea si pronuncia: il limite di età di 30 anni per la partecipazione a un concorso diretto ad assumere commissari di polizia è ILLEGITTIMO!

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea in data 17 novembre 2022 ha pubblicato una sentenza di clamorosa importanza nell’ambito del reclutamento di personale delle Forze dell’Ordine.

Il Supremo Organo della giustizia comunitaria era stato adito dal Consiglio di Stato tramite ordinanza del 23 aprile 2021, il quale aveva sollevato un potenziale conflitto tra la normativa nazionale e la normativa comunitaria.

CONCORSO RIPAM 2293 per il reclutamento di personale da inquadrare nei ruoli della Presidenza del Consiglio, nei Ministeri di Interno e Cultura e nell’Avvocatura dello Stato

Il TAR ha riconosciuto l’errore nella formulazione del quesito e – considerando la consolidata giurisprudenza sul punto che impone all’Amministrazione, in sede di procedura selettiva, di formulare in maniera chiara, ambigua e completa la domanda – per tale motivo, ha ritenuto doveroso annullarlo.