Lo Studio Legale Di Veroli è stato parte nella rivoluzionaria sentenza in ambito di imposizione tributaria con riferimento alla tassazione per i dipendenti a bordo di navi e aeromobili utilizzati in traffico internazionale tra lo Stato italiano e quello francese. Attraverso un’approfondita analisi della normativa internazionale applicabile, si è riusciti a risolvere un noto contrasto che per anni ha diviso la giurisprudenza tributaria.
GRANDISSIMO SUCCESSO PER LO STUDIO DI VEROLI Il TAR del Lazio, pronunciandosi con sentenza breve, ha riconosciuto la fondatezza della pretesa promossa dallo Studio Legale volto all’annullamento della graduatoria del concorso ADE SPI per 530 funzionari di servizi pubblicità immobiliare e del
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La controversia trae origine dal provvedimento con cui il Ministero della Giustizia ha escluso un candidato dal 180° Corso di formazione allievi agenti del Corpo di Polizia Penitenziaria, tramite un provvedimento che l’interessato ha immediatamente impugnato presso il TAR della Liguria. Il Giudice regionale ha accolto il ricorso, sostenendo, in sintesi, che la mera pendenza di un procedimento penale, in assenza di qualunque vaglio dell’autorità giudiziaria sulla responsabilità dell’indagato, non giustifica l’automatismo espulsivo e impone all’amministrazione un apprezzamento autonomo dei fatti che rendono ineludibile la partecipazione del privato al procedimento amministrativo, da garantire mediante la comunicazione di cui all’art. 7 della legge n. 241 del 1990, grazie alla quale lo stesso Ministero avrebbe potuto acquisire elementi maggiori per ricostruire la vicenda e valutarne la gravità.
È recentissima la sentenza con cui il Consiglio di Stato, confermando l’orientamento espresso in primo grado dal TAR del Veneto, ha espresso il principio di diritto per cui, in materia di procedure concorsuali, le clausole previste dal bando devono essere interpretate analizzando
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È del 28 aprile 2023 il decreto con cui la quinta sezione del TAR Lazio – sede di Roma ha accolto la domanda cautelare monocratica avanzata dalla nostra assistita, con cui la stessa ha chiesto l’annullamento del provvedimento di assegnazione posto in essere dall’INPS, in relazione al concorso pubblico milleottocentocinquantotto posti di consulente protezione sociale.
Questa è la massima di diritto sancita dal Tribunale di Grosseto, sez. lavoro, con la sentenza n. 44/2023 emessa il 22 febbraio scorso.
Il giudice ordinario, in ossequio alla nota giurisprudenza del giudice amministrativo che più volte ha sostenuto il principio dell’autovincolo dell’Amministrazione rispetto ai bandi di concorso pubblicati, con la sentenza citata, ha ribadito l’obbligo della PA di rispettare i requisiti e i criteri di valutazione e di selezioni previsti nella lex specialis.