Concorso notarile. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea chiamata a valutare la conformità ai principi comunitari della normativa interna che costringe i candidati a provare il concorso solo per 3 volte.
Rinviata alla Corte Europea di Giustizia la valutazione di legittimità comunitaria della norma che impone ai candidati del concorso notarile di non “essere stati dichiarati non idonei in tre precedenti concorsi”.
Con sentenza non definitiva del 21 luglio 2022, la Sezione IV del Consiglio di Stato – Pres. Poli, Est. Conforti – ha esercitato il potere di rinvio pregiudiziale alla Corte Europea di Giustizia per richiedere all’organo supremo della giustizia comunitaria di vagliare la conformità dell’art. 1, comma 3, lett. b) – bis, l. 6 agosto 1926 n. 1365, rispetto all’Ordinamento e ai principi comunitari e cioè la norma impone, tra le condizioni di accesso, che i candidati non siano “dichiarati non idonei in tre precedenti concorsi”.
Tale decisione si pone in contrasto con la precedente la sentenza non definitiva n. 3155 dove la stessa sezione, nel medesimo procedimento, aveva ritenuto non necessaria la disapplicazione dell’articolo 1, comma 3, lett. b) – bis, l. 6 agosto 1926 n. 1365 perché conforme alla normativa euro-comunitaria.
Oggi il Consiglio di Stato chiede alla CGUE di porre in essere una analisi dettagliata perché si potrebbe ipotizzare una “lesione dei principi dell’Unione in special modo di libertà di stabilimento, libera prestazione di servizi, di concorrenza e legittimo affidamento degli aspiranti”, con conseguente violazione dei principi di proporzionalità, non discriminazione, di libertà e diritto al lavoro e di libero accesso alle professioni, principi cardine dell’ordinamento comunitario e ripresi anche nella Direttiva 78/2000 CE.
Si attende la decisione della CGUE.